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venerdì 30 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
Aforisma di Soren Kierkegaard »
Aforisma di Soren Kierkegaard »: Ciò di cui ho veramente bisogno è di chiarire nella mia mente ciò che devo fare, non ciò che devo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa sono destinato, scorgere ciò che la Divinità vuole che io faccia; il punto è trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e morire.
modà salvami
Volevo dirti - Modà
mercoledì 28 dicembre 2011
Happy New Year with Music from Abba
domenica 18 dicembre 2011
NATALE 2011
Caro Gesù mi chiedo
perchè quest'anno è ancora Natale
Un anno che doveva essere conferma di gioia
di un bel Paese con una grande storia
Ma l'ultima compagnia di teatranti
ha cambiato il copione ed è scomparsa
quella storia che ci ha reso grandi
del baraccone è diventata farsa
Scusa se te lo dico "un gran bordello"
ancor di più del grande fratello
E mentre noi piangiamo i nostri morti
e chi è rimasto vivo senza tetto
e giù dalla platea gridiamo forte
per non pagare il prezzo del biglietto
Loro ci ruban quel che ci appartiene
trasformandosi in fameliche iene
calpestando in men di niente
la dignità di un popolo morente
Io non vorrei più dover dir parole amare
né sentir più promesse da mercante
né vedere ancora questo scempio
colpa di chi nella vita è stato un empio
Vorrei tornare indietro di 150 anni
quando la vita di uomini grandi
brillava di virtuosa dignità
e ci salvava dall'iniquità
Ma dove sono gli uomini
dove gli eroi?
Caro Gesù
ora so perchè è ancora Natale
perchè alla fine si rinnovi la speranza
che vada via ogni male
che cambi in meglio questa realtà
sulla strada della serenità
BUON NATALE
venerdì 16 dicembre 2011
Buon Natale (Christmas Song) - Happy Christmas - Celine Dion
buon natale
e felice anno nuovo
e felice anno nuovo
A
chi
ama dormire
ma si sveglia sempre
di buon umore,
a chi saluta ancora con un bacio,
a chi lavora molto e si diverte di più,
a chi va in fretta in auto e non suona ai semafori,
a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse,
a chi spegne la televisione per fare due chiacchiere,
a chi lavora molto e si diverte di più,
a chi va in fretta in auto e non suona ai semafori,
a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse,
a chi spegne la televisione per fare due chiacchiere,
a chi è felice il doppio quando fa la metà,
a chi si alza presto per aiutare un amico,
a chi ha l'entusiasmodi un
bambino e pensieri da uomo,
a chi vede nero solo
quando
a chi ha l'entusiasmodi un
bambino e pensieri da uomo,
a chi vede nero solo
quando
è buio...
A chi non aspetta Natale per essere migliore...
Buon Natale a tutti !!
mercoledì 30 novembre 2011
Antonello Venditti - Unica
Claudio Baglioni - Avrai (testo)
La vita è adesso♥
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Dedicato a chi..
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
venerdì 25 novembre 2011
“Acchiappacazzi n’allariu”

di Salvo Vitale
E’ successo a Cinisi, nel paese di Peppino Impastato e del suo assassino Tano Badalamenti.E’ la “settimana della cultura”, voluta dall’assessore Vincenzo Cusumano che, per certi aspetti, intende richiamarsi all’intensa attività culturale del circolo “Musica e Cultura” creato da Peppino Impastato nel 1977. Un gruppo di artisti locali sono invitati ad esporre alcune opere, in una sorta di “collettiva estemporanea” al muro del Palazzo dei Benedettini. Il tema è quello dei “simboli”, ovvero l’illustrazione del significato nascosto, metaforico, religioso, erotico, che hanno certi simboli di riferimento.
Tra gli altri lavori fa bella mostra un quadro di Pino Manzella
dal titolo “Acchiappacazzi n’all’ariu” che riproduce alcuni simpatici piccoli falli maschili alati che svolazzano in uno spazio aperto. Pino è un pittore abbastanza noto, anche in campo nazionale, ed è stato uno dei compagni più legati a Peppino Impastato. Il significato della frase è quello di chi è con la testa per aria, del sognatore che si perde in mille fantasie, senza concludere niente. Lo si usa naturalmente anche nei confronti delle donne e non senza precisi riferimenti sessuali. Sembra quasi una vignetta, da osservare con un sorriso. E invece gli innocui uccellacci e uccellini in volo hanno scatenato l’ira del presidente del Consiglio comunale, del prete, dei benpensanti, dei cattolici ferventi, tutti a protestare contro il sindaco e l’assessore, affinchè si tolga dal muro l’osceno quadro che può e potrebbe scandalizzare i bambini, le giovani vergini, le monache del vicino collegio e persino le vecchiette che vanno a messa nell’attigua chiesa di Santa Fara, patrona di Cinisi. Così l’assessore invita l’artista a rimuovere il quadro. Pino si rifiuta e, dopo una serie di discussioni si arriva a un compromesso: il quadro sarà coperto da una tenda mobile, in modo che chi vuole vederlo possa spostarla e poi ricoprirlo.. Risultato: tutti vogliono vedere quel quadro, incuriositi dalla strana velina che lo copre. Non manca chi grida alla censura, chi, addirittura si richiama a Paolo IV Carafa, il papa che, ai tempi della Controriforma, nel XVI secolo, fece coprire con le “braghette” tutte le nudità delle opere d’arte, comprese quelle del Giudizio Universale di Michelangelo., chi riferisce che “i sbriugnuna”, ovvero le statue nude di Piazza Pretoria a Palermo, furono anch’esse ricoperte da strane mutande o danneggiate. In pieno Duemila, anzi 2011, si pensava che queste cose non stupissero più nessuno, me invece c’è gente che quando vede dal vivo, o al cinema, o in qualche sito porno il sesso proprio o quello degli altri, lo ritiene normale, com’è in realtà, o, magari, si eccita; per contro, quando lo vede esposto al muro, fa finta di scandalizzarsi. C’è ancora molta strada da fare. E Peppino è lì che si sganascia dalle risate.
Tra gli altri lavori fa bella mostra un quadro di Pino Manzella
dal titolo “Acchiappacazzi n’all’ariu” che riproduce alcuni simpatici piccoli falli maschili alati che svolazzano in uno spazio aperto. Pino è un pittore abbastanza noto, anche in campo nazionale, ed è stato uno dei compagni più legati a Peppino Impastato. Il significato della frase è quello di chi è con la testa per aria, del sognatore che si perde in mille fantasie, senza concludere niente. Lo si usa naturalmente anche nei confronti delle donne e non senza precisi riferimenti sessuali. Sembra quasi una vignetta, da osservare con un sorriso. E invece gli innocui uccellacci e uccellini in volo hanno scatenato l’ira del presidente del Consiglio comunale, del prete, dei benpensanti, dei cattolici ferventi, tutti a protestare contro il sindaco e l’assessore, affinchè si tolga dal muro l’osceno quadro che può e potrebbe scandalizzare i bambini, le giovani vergini, le monache del vicino collegio e persino le vecchiette che vanno a messa nell’attigua chiesa di Santa Fara, patrona di Cinisi. Così l’assessore invita l’artista a rimuovere il quadro. Pino si rifiuta e, dopo una serie di discussioni si arriva a un compromesso: il quadro sarà coperto da una tenda mobile, in modo che chi vuole vederlo possa spostarla e poi ricoprirlo.. Risultato: tutti vogliono vedere quel quadro, incuriositi dalla strana velina che lo copre. Non manca chi grida alla censura, chi, addirittura si richiama a Paolo IV Carafa, il papa che, ai tempi della Controriforma, nel XVI secolo, fece coprire con le “braghette” tutte le nudità delle opere d’arte, comprese quelle del Giudizio Universale di Michelangelo., chi riferisce che “i sbriugnuna”, ovvero le statue nude di Piazza Pretoria a Palermo, furono anch’esse ricoperte da strane mutande o danneggiate. In pieno Duemila, anzi 2011, si pensava che queste cose non stupissero più nessuno, me invece c’è gente che quando vede dal vivo, o al cinema, o in qualche sito porno il sesso proprio o quello degli altri, lo ritiene normale, com’è in realtà, o, magari, si eccita; per contro, quando lo vede esposto al muro, fa finta di scandalizzarsi. C’è ancora molta strada da fare. E Peppino è lì che si sganascia dalle risate.
Ma proviamo a ricostruire, sull’episodio, una “Onda Pazza”, sullo stile di Peppino:

Banditore: Cittadini di Cinisi, ascoltate. Oggi alle ore 16 sarà inaugurata, presso il Palazzo Comunale, una mostra di pittura. Tutta la popolazione è invitata a partecipare”.
Cittadino 1: “Si viri chi unn’annu chiffari a la Cumuni. Un sannu comu spenniri i picciuli”
Cittadino 2: Ma no, gnorante. E’ la “settimana della cultura” Tu non capisci niente. Gnorante sei e gnorante rimarrai. L’assessore Cusu-mano è un bravo picciotto chi si duna ri fari: -Amunì. Andiamo a vedere!!!.
Cittadino 1: E va bene. Attia, ma chi è stu cosa, ma chiddi ‘un su cazzi?
Cittadino 2: Vediamo? Il titolo è “Acchiappacazzi n’allariu”. Veru è, su cazzi. Chi briuogna!!!
Cittadino 1: Picchì, unn’ai vistu mai? Quando ti metti nuru chi fai ti briogni?
Cittadino 2: Chi c’entra!!! Ci su cazzi e cazzi!
Cittadino 1: Ma chi vuoi diri? Chi u to cazzu è megghiu di chiddu addisignatu?
Cttadino 2: No scemo: Voglio dire che il mio cazzo è vero ed è coperto dalle mutande, quelli là sono dipinti e alla vista di tutti.
Cittadino 3: Che schifo!!! Chi briuogna!!! Unn’è u sinnacu? Bisogna fare qualcosa.
Presidente del Consiglio: Ma unni semu arrivati? Qua si espongono cazzi all’aperto e nessuno parla!!! Bisogna prendere posizione. Bisogna rimuovere il quadro!!!
Cittadino 4: Che indecenza!!! Che devono dire i bambini, le bambine, le monache, le brave signore che passano e vedono queste porcherie?
Sindaco: Assessore Cusumano, si dia da fare per porre fine a questa vergogna. I cittadini si lamentano. O cazzu, va!!!
Assessore: Professor Manzella, a nome della cittadinanza la invito a rimuovere il quadro.
Pino Manzella: Rimuovere? Non ci penso nemmeno.
Assessore: Per favore, professore, mi vuoli cunsumari?
Pino Manzella: “Io no. E’ lei che si vuole cunsumari”.
Assessore: Lo sa che facciamo? Ci mettiamo un velo, una tenda.
Così copriamo la vergogna. Chi passa non vede le minchie, chi le vuol vedere solleva il velo e poi ricopre tutto.
Pino Manzella: “E va bene, sto facendo la fine di Michelangelo”
Assessore: “E perché”?
Pino Manzella: Perché il papa, quando venne scoperto il “Giudizio universale” rimase scandalizzato da tutte quelle nudità e ordinò di ricoprire statue e dipinti con le “braghette”.
Assessore: Mettiamo dunque questa tendina.
Cittadino 1: Ma che fanno? Tutti vanno a sollevare u velu…Talè talè.. A genti pari chi cazzi unn’avissi vistu mai!!!! Un c’è cchiù munnu!!!!
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